LA FAMIGLIA "ACQUATINTA"
La storia delle prime lampade in vetro soffiato che hanno segnato la storia di Produzione Privata
L'ispirazione pe Acquatinta, Acquamiki e Aquaparete nasce da una volontà di sperimentazione mirata alla valorizzazione dell'artigianalità. Qui il vero protagonista è il vetro soffiato. In luoghi che sembrano così lontani dalla contemporaneità i soffiatori lavorano il materiale con maestria e donano a ciascun corpo in vetro un'unicità che deriva dalle impercettibili variazioni della lavorazione. Il segno distintivo di queste lampade sta nel riuscito connubio tra luce e trasparenza.
Sibylle Kicherer nella Raccolta Completa della Produzione Privata di Michele De Lucchi afferma che
«la ricerca più soddisfacente nell'uso del vetro soffiato è stata quella che ha portato alla lampada Acquatinta e alle sue varianti.»
Non è un caso quindi se queste “lampade delle acque” hanno avuto tanto successo negli anni. Sono diventate quasi metafore di un design poetico e silenzioso e icone della Produzione Privata di Michele De Lucchi.
Questa è la storia della prima lampada in vetro soffiato che comincia nel 1996 con l' Acquatinta seguita, pochi anni più tardi, da Aquaparete e da Acquamiki.
ACQUATINTA
1 | Ricerca della forma

Acquatinta, primi disegni, Michele De Lucchi, matita su carta, 1996. Disegni conservati al Centre Georges Pompidou, Parigi
I primi disegni di Michele De Lucchi, entrati a far parte della collezione permanete del Centre Georges Pompidou nel 2003 con il prototipo e il modello in legno, illustrano la nascita e lo sviluppo dell'Acquatinta attraverso un tratto che via via si semplifica. L'elemento decorativo presente nelle prime intuizioni, scompare nel prodotto finale ed emerge una forma minimale che accoglie con eleganza l'elemento tecnico.
Acquatinta trasparente con stampo in legno,1996. Oggetti appartenti alla Collezione Permanente del Centre Georges Pompidou, Parigi
2 | Ricerca di leggerezza

Acquatinta trasparente, Michele De Lucchi, matita su carta, 1996
«In confronto con altri vetri, il vetro soffiato è più sottile e nella versione trasparente è evidente ed affascinante l'effetto della materia pura» Sibylle Kicherer, Raccolta Completa della Produzione Privata di Michele De Lucchi. Milano, 1999
Acquatinta è la prima lampada in vetro soffiato di Produzione Privata, è un corpo leggero in cui luce, materia e trasparenza dialogano tra loro. È stata disegnata pensando a una lampada senza pretese, capace di adattarsi ad ambienti contemporanei e antichi. Questo oggetto racchiude in sé il legame intimo di Michele De Lucchi con il vetro e la ricerca delle sue potenzialità nei laboratori artigianali.
L'intuizione nasce anche dal fascino di Murano, un'isola intrisa di cultura, storia e tradizione. Situata nel mezzo della laguna di Venezia appare agli occhi di qualsiasi visitatore come un lembo di terra circondata da un dominio d'acqua. Il nome Acquatinta è un omaggio Murano, alle sue acque colorate e alle increspature armoniose che hanno ispirato le curve morbide del vetro.
3 | Il paesaggio d'acqua ispira il pensiero

L'isola di Murano, Michele De Lucchi
«Sono entrato in contatto con il vetro soffiato per la prima volta da Luciano Vistosi, artista del vetro di Murano che possedeva una fabbrica di lampade e mi aveva chiesto di disegnarne una. Lavorando alla lampada Vega ho cominciato ad apprezzare molto il colore la trasparenza e la materialità del vetro. Ma non avevo ancora capito bene tutta la sua potenzialità. […] i miei primi veri oggetti di vetro sono quelli che ho fatto per Produzione Privata.» Michele De Lucchi 1996
Michele De Lucchi ha subito molto il fascino dell'isola di Murano. Quest'isola continua da secoli la tradizione del vetro soffiato.
A Murano l'ispirazione ha trovato la realizzazione pratica nell'abilità esecutiva degli artigiani.
La lavorazione artistica del vetro di Murano è un processo produttivo a standardizzazione limitata: i pezzi soffiati singolarmente pur appartenendo alla stessa serie sono tra loro simili ma non uguali. Questa unicità da vetro soffiato costituisce un modo di produrre partecipativo che non annulla il ruolo e l'operato dell'artigiano, al contrario lo esalta.
4 | Ricerca poetica

Acquatinta transparent. Foto Luca Tamburlini / Polifemo Fotografia
Il successo della lampada Acquatinta è dovuto alla sua nudità poetica. Fu la prima lampada progettata e concepita con le componenti tecniche a vista necessarie alla sua funzione. Mostrando la lampadina, il porta-lampada e i cavi elettrici si svelava un interno che fino ad allora era sempre stato nascosto.
«La versione completamente trasparente è stata una sorpresa perché apparve a tutti un concetto nuovo e mai usato» Sibylle Kicherer
5 | Ricerca dell'equilibrio
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Acquatinta trasparente, dettagli. Foto: Luca Tamburlini / Polifemo Fotografia
Acquatinta non nasce solo da una riflessione su forma, leggerezza e poesia ma anche dalla ricerca di soluzioni progettuali volte a dare qualità estetica e funzionale all'oggetto tecnico. Ogni vetro è diverso. La potenza del soffio del Maestro vetraio determina variazioni di spessore e una distribuzione non uniforme del peso. Da qui nasce la necessità di bilanciare.
Il “bilancino” è un accessorio che serve per dare equilibrio alle lampade a sospensione in vetro soffiato. È stato realizzato con un prodotto di minuteria metallica riadattato e accostato a un tondino metallico pieno. Il tondino alloggia l'asola del cavo portante che scorre in orizzontale per garantire l'equilibrio.
ACQUAPARETE
Due anni dopo la nascita di Acquatinta arriva l'intuizione per la versione a parete: Aquaparete, appunto. Entrambe discendono dal medesimo tema formale. La lavorazione “artistica-artigianale” del diffusore in vetro soffiato a bocca sottende l'unicità del pezzo.
Acquaparete, Michele De Lucchi, matita su carta, 1998
Acquaparete ha un diffusore più piccolo e più allungato rispetto a quello di Acquatinta. La variazione della forma è stata funzionale a una diversa esigenza di illuminazione.
Acquaparete transparent. Foto Luca Tamburlini / Polifemo fotografia
Il disegno della struttura in metallo verniciato grigio voleva combinare le qualità estetiche e funzionali. La struttura è composta da una forcella in metallo sagomata che articola il movimento della sfera. La rotazione di 180° del diffusore avviene dall'alto in basso. I diversi orientamenti favoriscono la scelta di una luce diretta o diffusa.
Acquaparete trasparente, dettaglio dela forcella. Foto: Luca Tamburlini / Polifemo Fotografia
ACQUAMIKI
Acquamiki è l'ultima delle “lampade delle acque”. È la versione piccola della lampada Acquatinta. Anche in questo caso, la lavorazione artistica-artigianale della soffiatura e la qualità dei crogioli costituiscono valore di unicità e finezza del pezzo.
Acquamiki. Michele De Lucchi, matita su carta, 1999
Acquamiki trasparente. Foto: Luca Tamburlini / Polifemo fotografia
UNA STORIA DI VARIAZIONI IMPERCETTIBILI
«Partendo dalla medesima madreforma nascevano lampade diverse per carattere e tipo di illuminazione»
Fino a qui questa storia racconta di Acquatinta, Acquaparete e Acquamiki nella versione nuda. Eppure, queste lampade sono state proposte con molteplici finiture che evidenziano la potenzialità espressiva del vetro nella sua relazione con la luce.
Si può dire che ciò che le accomuna è la volontà di cercare con costanza possibili varianti.
In questo contesto sono significative le parole di Michele De Lucchi sulla pazienza.
«Pazienza è scoprire la ricchezza di cercare le varianti, di ripetere 10 volte, 100 volte, 1000 volte la stessa cosa, la stessa attività, la stessa realizzazione, lo stesso disegno, lo stesso testo, la stessa scultura, lo stesso soggetto. È scoprire passaggio dopo passaggio le forze nascoste, gli aspetti sottintesi, le variazioni imprevedibili.» Michele De Lucchi 2014
Iniziamo ora un breve viaggio alla scoperta di tutte queste variazioni.
Variazioni di forma

Acquaparete, Acquamiki, Acquatinta. Vetro soffiato trasparente, struttura in metallo zincato. Ph. Luca Tamburlini / Polifemo fotografia
Variazioni di superficie e finiture

Acquatinta, finitura in vetro soffiato trasparente e vetro soffiato nero
Osservare il lavoro del soffiatore di vetro affascina e stupisce continuamente. Si può scoprire come la luce si combina con i diversi trattamenti superficiali e le trasparenze.
La fusione tra la sensibilità del designer e il “saper fare” del Maestro vetraio, custode di un'esperienza secolare, dà origine a oggetti sempre sempre diversi, la cui ragione d'essere è la coltivazione, la sperimentazione e l'incentivazione dell'artigianato.
Variazioni di Acquatinta

Acquatinta, tutte le finiture realizzate dal 1996. Foto: Luca Tamburlini / Polifemo fotografia
La lampada Acquatinta è stata realizzata inizialmente in vetro soffiato trasparente, verde trasparente, vetro satinato e vetro bianco. Nel 2003 è uscita di produzione la finitura verde sabbiata, che è stata sostituita dalla nera incamiciata (nera fuori e bianca all'interno). Nel 2012 si sono aggiunte le finiture argento transmirror e oro transmirror, mentre sono uscite di produzione le finiture gold e silver. Nel 2013 è stata aggiunta la finitura grey transmirror.
Variazioni di Acquaparete

Acquaparete, tutte le finiture realizzate dal 1998. Foto: Luca Tamburlini / Polifemo Fotografia
La lampada Acquaparete in vetro soffiato e montatura in metallo è in produzione dal 1998 nelle versioni trasparente, sabbiata e verde trasparente.
Variazioni di Acquamiki

Acquamiki, tutte le finiture realizzate dal 1999. Foto: Luca Tamburlini / Polifemo Fotografia
La lampada Acquamiki è in produzione dal 1999 nelle versioni trasparente, satinato, verde trasparente e bianco lucido. Nel 2006 si sono aggiunte le versioni specchiate (gold e silver) che sono uscite di produzione nel 2012, sostituite dalle finiture argento transmirror e oro transmirror. Nel 2013 è entrata in produzione la versione grey transmirror..
Variazioni di luce
Le immagini ritraggono le lampade fotografate da Michele De Lucchi.
La fotografia è uno strumento di “misura poetica” che illustra le proporzioni tra gli oggetti ed è utile per rapportare ciascuna lampada al contesto.
Acquatinta con modello, Acquatinta e sale. Foto: Michele De Lucchi
Acquaparete con pigna. Acquaparete orientata verso l'alto. Foto: Michele De Lucchi
Acquamiki con libri. Foto: Michele De Lucchi
CREDITI FOTOGRAFICI
Michele De Lucchi
Luca Tamburlini / Polifemo fotografia (still lifessu sfondo bianco)
IMMAGINI PER GENTILE CONCESSIONE
Archivio aMDL - Michele De Lucchi