BIBLIOTECA LAUDENSE
LODI, ITALIA, 2013
La Biblioteca Laudense è un’eccellenza culturale, ospitata nel centro storico di Lodi. Al suo interno convivono diverse generazioni, grazie a un ricco patrimonio librario che spazia dagli antichi volumi appartenuti ai Padri Filippini fino alle novità editoriali. La sede è il Palazzo di San Filippo, un mirabile esempio di Barocco lombardo, costruito nella seconda metà del Settecento come dimora dei Padri Oratoriani. Il progetto converte il convento in un luogo vivo, un moderno polo culturale dove, oltre alle sale dedicate alla lettura e allo studio, hanno trovato spazio postazioni internet e un caffè letterario. Le biblioteche sono da sempre centri di studio, ma possono diventare anche spazi ricchi di iniziative e punti di incontro per i cittadini, dove prendersi il tempo di chiacchierare, confrontare idee e opinioni. Gli interventi di adeguamento architettonico hanno quindi sviluppato questo uso della biblioteca, luogo di consultazione e del prestito librario ma anche polo di aggregazione sociale. La buona fruibilità e la funzionalità degli spazi sono state realizzate nel rispetto dei vincoli architettonici e delle peculiarità dell’edificio. Come spiega Michele De Lucchi: “I vecchi monasteri sono fatti da piccole stanze e la parola monastero fa pensare subito alle celle dei frati. La difficoltà è stata mettere in comunicazione tutte queste piccole celle, e orientare il visitatore dentro questo spazio un po’ labirintico.” La percorribilità interna ad anello, sia in orizzontale che in verticale, garantisce il completo uso del palazzo che si articola su tre piani più uno interrato. Lo spazio è suddivisibile in due macro-aree, destinate alle due diverse funzioni della Biblioteca. La prima macro-area ha un orario di apertura limitato ed è adibita ai servizi bibliotecari, che il progetto distribuisce su tutti i piani dell’edificio. Intorno a un dedalo di corridoi si articolano una sala accoglienza, due sale per bambini e ragazzi, numerose sale studio e consultazione, la Sala dei Filippini, la Sala dei Notai, la sala informatica, il pozzo librario e gli uffici. La seconda macro-area occupa una porzione del piano terra ed è dedicata alle nuove funzioni pubbliche, motivo per cui ha un orario di apertura prolungato rispetto a quello della biblioteca vera e propria. È composta dalla Sala Civica Antonella Granata (ex Sala San Paolo) per matrimoni e conferenze, un foyer, un caffè letterario, una sala quotidiani, una sala musica e una sala cinema. L’accesso a questi spazi durante le ore serali e l’organizzazione di eventi sono i mezzi scelti per incuriosire e calamitare chi, di norma, non utilizza la biblioteca, sensibilizzandoli a una maggiore fruizione del luogo. Una vetrata a tutta altezza, ritmata da un telaio in legno di rovere, costituisce il nuovo accesso di via Solferino. L’importante e moderno portale valorizza la facciata dell’edificio ed enfatizza l’entrata in biblioteca, illuminando la via e facendo filtrare luce naturale sull’ampio foyer. Passando da qui, i visitatori possono attraversare l’antico complesso e sbucare in corso Umberto, rendendo lo spazio della Biblioteca un corridoio culturale per arrivare nel centro di Lodi.
CREDITI
CLIENTE: comune di Lodi
PROGETTO: aMDL Architetto Michele De Lucchi Srl - Michele De Lucchi
GRUPPO DI PROGETTO: Angelo Micheli (capo progetto), Agnieszka Drews, Silvia Figini
FOTOGRAFIA: Alessandra Chemollo